Con la nuova manovra economica, i tagli alle farmacie potrebbero costare la loro chiusura.
La Federfarma afferma che si andrà a tagliare l’utile del 30% di 17.500 farmacie, di cui molte reggerebbero in quanto la vendita è rapportata ai tanti clienti nelle grande città, ma in quelle dei paesini con meno affluenza la manovra costerà sicuramente la loro chiusura. Sono circa 3000 le farmacie a rischio.
La manovra economica di Tremonti se passasse così com’è ora, andrebbe a recuperaare 428 milioni di euro l’anno, ma costerebbe il fallimento di quelle a basso reddito e quindi andrebbe rivista.
Ora la manovra è al Quirinale ed è al vaglio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Napolitano potrebbe non firmare ancora e far rivisitare la nuova finanziaria per le farmacie interessate a rischio chiusura, per evitare la chiusura del 20 % delle farmacie più piccole ed evitarne la chiusura di almeno 3000 con più basso reddito.
Si eviterebbe così anche una conseguente disoccupazione dei proprietari e personale addetto che resterebbe senza lavoro.
La presidente di Federfarma, Racca, lancia l’allarme sperando che qualcuno al governo lo raccolga.
Da Repubblica – Affari e finanza 24 maggio – Forum delle professioni
A proposito delle professioni interessate dalle cosidette lenzuolate mi farebbe piacere che vi interessaste anche di quella che ha riguardato il ruolo del farmacista. La liberalizzazione che h coinvolto per la prima volta una figura professionale particolarmente privilegiata, per quanto riguarda il titolare di farmacia, ha permesso di creare moltissimi posti di lavoro salvaguardando la salute del consumatore. ribadendo che dove c’è il farmaco, indipendentemente dal luogo di distribuzione, ci deve essere obbligatoriamente il filtro del farmacista, laureato ed abilitato. Sarebbe quindi il caso di spiegare all’opinione pubblica perché un provvedimento che ha portato sensibili opportunità di occupazione per tanti giovani professionisti e che ha inciso positivamente sul prezzo dei farmaci, abbia incontrato tanti nemici fortemente intenzionati a ritornare al passato.
Vincenzo Sodano PERCHE VI OPPONETE ALLE PARAFARMACIE?
LETTERA PUBBLICATA DA UNA COLLEGA FARMACISTA.Tratta dal sito parafgarmacienews.Pane, salame e ottimismo
Non sono un’economista ma sono una che osserva, elabora, ragiona e trae le proprie conclusioni. Nell’algoritmo mentale che tenta di trovare una soluzione per risolvere o meglio affrontare i problemi che stiamo vivendo, viene fuori un modello che a molti non piace, ma che a me sembra una delle strade da percorrere.
E per meglio comprendere ciò che dico, vi descrivo una tipica conversazione che intercorre tra me e i miei clienti:
Ore 8:30 Apertura della mia Parafarmacia;
– Buon giorno Dottoressa, credo di avere una intossicazione. Torno adesso dal medico che mi ha prescritto le Fosfor…(farmaco in fiale di larghissimo uso in caso di intossicazione) e mi mostra la ricetta.
– Spiacente ma si tratta di un farmaco di fascia C, che richiede appunto ricetta medica ripetibile e noi non lo possiamo dispensare.
– E allora cosa devo fare?
– Deve rivolgersi al Farmacista.
– Me lei non è una Farmacista?
– Si, ovviamente. Intendevo dire Farmacista in Farmacia. Se vuole posso darle le siringhe e tutto l’occorrente.
– No grazie, visto che ci sono, compro tutto li.
Mah…. e uno.
Ore 11:00
– Salve. Vorrei una confezione di Bentel…… (corticosteroide di sintesi di largo consumo), ne ho urgente bisogno e mi mostra la ricetta.
– Spiacente ma si tratta di un farmaco di fascia C, che richiede ricetta medica ripetibile e noi non lo possiamo tenere.
– Ma io lo pago in Farmacia, costa pochissimo e qui c’è la ricetta.
– Capisco benissimo, ma come le spiegavo non possiamo dispensare farmaci in fascia C che richiedono ricetta medica, poichè non siamo autorizzati.
– Mi saprebbe indicare la Farmacia più vicina?
Mah…. e due.
E così per tutto il giorno….. e io li a sbracciarmi dando indicazioni sul percorso più breve che porta alla Farmacia, giri a sinistra, imbocchi la prima a destra e via dicendo….e intanto penso che io conosco bene il principio attivo di quel farmaco, ne conosco le caratteristiche chimiche, le indicazioni, i dosaggi, gli effetti collaterali. Ho preso una Laurea in Farmacia a pieni voti per questo.
E pensare che avrei potuto venderglielo anch’io quel farmaco, se solo la seconda “lenzuolata” di liberalizzazioni fosse stata approvata. Avrei potuto venderglielo, e se solo fosse cambiata la legge anche in tal senso, applicando lo sconto, che poi, parliamoci chiaro, è quello che in questo momento la gente chiede. Il risparmio, qualche centesimo in più in tasca. E le liberalizzazioni funzionano, ve lo assicuro, perchè da quando ci siamo noi la gente ha risparmiato, e pure un bel po. Ma io il farmaco in fiala non lo posso vendere, perchè io sono una farmacista che adesso viene definita “para-farmacista”, una sottoclasse di professionisti nuova di zecca.
Noi titolari di parafarmacia chiediamo di poter vendere anche i farmaci che richiedono ricetta medica bianca
Noi chiediamo la fascia C.
La chiediamo perchè i farmaci che rientrano in questa fascia, possono essere acquistati solo in farmacia. Ma in farmacia troviamo i farmacisti, si o no?
Io sono una farmacista, e pure brava e competente. Ho una Laurea, sono abilitata all’esercizio della professione di farmacista, ho le competenze più che sufficienti per dispensare anche i farmaci di fascia C.
L’attuale legge in vigore è quanto di più iniquo possa esistere. E’ come se un Avvocato, regolarmente iscritto all’Ordine di appartenenza, non potesse esercitare la libera professione se non all’interno di una struttura pubblica, a numero chiuso, tipo casta, per intenderci, senza avere la possibilità di aprire uno studio legale e mettere in atto la sua professionalità. Non mi risulta che esistano i paraavvocati, o i paraingegneri, o i paraarchitetti e così via discorrendo. Ma la Costituzione Italiana non sancisce pari dignità tra i possessori dello stesso titolo di studio?
L’alternativa più sensata e urgente è la concessione della fascia C agli esercizi farmaceutici denominati parafarmacie. Non importa che le liberalizzazioni provengano da Governi di destra o di sinistra. I tempi che viviamo le impongono, urgentemente.
Io, i miei clienti, i miei colleghi, i giovani iscritti alla Facoltà di Farmacia, tutti chiediamo con forza la concessione della fascia C, la trasformazione delle “para”farmacie in FARMACIE NON CONVENZIONATE. Chiediamo di poter dare più servizi, più assistenza. Chiediamo di poter esercitare la professione a tutto tondo, di poter essere più utili, di poter utilizzare la Laurea che con tanti sacrifici abbiamo conquistato e che, vi assicuro, ha lo stesso valore di quella dei farmacisti titolari di farmacia e dei loro eredi. Chiediamo di non essere più i “para” di nessuno.
Il caduceo che porto sul mio camice non è un “para” caduceo e l’Ordine provinciale dei Farmacisti che me lo diede mi equipara agli altri miei colleghi.
Il nostro Premier continua a dire che serve ottimismo.
No, non serve ottimismo. Servono liberalizzazioni, servono soldi.
Ho provato a pagare pane e salame con un sorriso, ma il negoziante non l’ha presa bene.
Cordiali saluti.
Non l avete ancora capito….le parafarmacie sono state create appositamente x far fare altri soldi alle coop!!!Un tempo la professione del farmacista era come quella dell avvocato, dell ingegnere, del medico….scusate quando andate dal medico o dall avvocato andate in un PARA-studio??? Oggi invece noi laureati in farmacia (che nn è certo una facolta facile!) appena usciti dall universita dobbiamo scegliere se andare a lavorare in una parafarmacia o in una coop!!!e la professione del farmacista dov è?????mi sono laureato x fare lo stesso lavoro di quello del reparto di fianco….il salumiere!!!!????Potrei andare a lavorare in una para-farmacia privata….ma che lavoro andrei a fare??di sicuro nn il farmacista!!!! Potrei aprirmi io una para-farmacia…quanto durerei prima di chiudere le serrande??? e poi anche se fossi il proprietario nn sarei comunque un farmacista….anzi, sarei un farmacista che nn svolge la propria professione…umiliante!!! CI DEVONO RIDARE LA PROFESSIONALITA’ CHE CI HANNO TOLTO!!!!!! E basta rifarsi sulle farmacie x coprire il buco di milioni e milioni che le ASL hanno fatto!!!quando ormai tutte le farmacie saranno chiuse su chi si rifara la regione???….sicuramente nn sulle ASL…sono intoccabili!!!gente che nn fa una mazza, farmaci comprati a vagonate x chissa quali interessi e poi quasi tutti buttati xche scaduti ecc ecc…. e chi paga? le farmacie e i farmacisti!!!!ASSURDO ma ormai l italia NON E’ UN PAESE X GIOVANI!!!