Episodio alquanto lugubre, accaduto nel cimitero di Staglieno in provincia di Genova.
Si sono verificati furti anomali ed inverosimili su i cadaveri nel deposito. Le salme presentavano l’assenza delle protesi e delle dentiere e sono state vendute sicuramente a nero da sciacalli dei camposanti.
Il secolo XIX rende noto un esposto alla magistratura anonimo, bene definito e documentato di foto, e che illustra i presunti furti di dentiere in oro e protesi in acciaio, titanio e altre leghe molto costose, commessi puntualmente ogni vlta che avvenivano le riaperture delle tombe per l’ispezione consueta che avviene ogni 20 anni, ed il consecutivo trasferimento negli ossari.
Sono almeno 7 i coinvolti in questa inchiesta senza precedenti, accusati anche di rivendere l’alluminio posto dentro le bare per la rivendita al mercato nero.
L’inchiesta viene portata avanti dal procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico e affidata al sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati, condotta dai carabinieri del comando provinciale del capoluogo ligure.
Un episodio macabro e che lascia davvero pensare su come non ci sia più rispetto di nulla oggi davanti al lucro.