Il testo descrittivo
Secondo la norma, noi possiamo distinguere varie tipologie testuali: esistono infatti testi narrativi, descrittivi, argomentativi, ecc. Per comodità noi separiamo i vari testi quasi in compartimenti stagni, ma in realtà il fenomeno è misto.
Però, come dicevo, per essere chiari li possiamo adeguatamente separare, e anche imparare il metodo con cui si fanno. Cominciamo da quella che potrebbe anche sembrare la più semplice delle tipologie testuali: il testo descrittivo. Come si costruisce un buon testo descrittivo? Tenendo presenti questi elementi fondamentali:
- In un testo descrittivo si deve tener conto che non si lavora tanto sull’asse del tempo, ma su quella dello spazio.
- Il procedimento di scrittura deve procedere come se stessimo lavorando con delle semplici cornici di più quadri.
- La cornice più grande rappresenta i caratteri generali dell’oggetto o della persona che stiamo descrivendo.
- Dentro la cornice più grande, dobbiamo immaginare di inserirne una più piccola: stiamo cioè avviandoci verso i “particolari” dell’oggetto che stiamo descrivendo. Immaginiamo di descrivere un vaso. Nella cornice più grande ci soffermeremo anzitutto sulla “forma” del nostro vaso: piccolo, grande, tondo, ovale, quadrato, ecc. Nella seconda cornice andremo al primo particolare: ci sono fregi o disegni? Che cosa rappresentano?
- Dentro alla seconda cornice ne inseriremo una terza più piccola: i fregi o i disegni sono colorati? Quali colori vengono usati.
- Dentro la terza cornice ne inseriremo una quarta: scendiamo in dettagli ancora più precisi; per esempio: il vaso è perfettamente integro o presenta dei difetti? Se sì, quaDentro la quarta cornice ne inseriamo un’altra, magari l’ultima, dove possiamo esprimere il nostro giudizio sul manufatto, una nostra impressione “estetica”.
- In conclusione: lavorare in una descrizione “per cornici”, significa soltanto agire in modo razionale, passando dal generale al particolare. Proviamo a descrivere un fiume:
- Prima cornice: quanto è lungo? Procede dritto o con delle anse?
- Seconda: è in piena o in magra?
- Terza: Come sono le acque? Pulite, sporche, ecc.
- Quarta: che effetti provoca sugli argini? Vi sono tracce di erosione oppure l’arginatura è ben fatta?
- Quinta: vi sono alberi lungo gli argini? Altri particolari: case, ponti, ecc.
Possiamo adesso aggiungere altri particolari del contesto paesaggistico in cui è il fiume: di pianura, di montagna, ecc., e altre impressioni personali.
Enzo Sardellaro, professore di Lettere Italiane e Storia.