Sette sono le aziende fino ad ora coinvolte nell’inchiesta
Le aziende vendevano olio di oliva come olio extravergine, questo è stato dai Nas scoperto prendendo sul mercato delle bottiglie di prodotto che in etichetta dichiaravano che erano prodotti spremuti a freddo con procedimenti naturali invece si è rivelato olio di oliva con spremitura chimica, come per tutti gli oli di oliva non possono essere di prima spremitura e quindi per esser estratti devono subire procedimento chimico, non che sia invasivo o nocivo ma non erano conformi a quanto dichiarato.
Le aziende sino ad ora trovate in frode sono Carapelli, Bertolli, Santa Sabina, Coricelli, Sasso, Primadonna e Antica Badia, oltre che il fatto di aver detto che era un olio superiore a quello realmente venduto si pensi anche al prezzo, infatti la differenza tra oli di oliva ed oli extravergine superano i 3 euro a litro.
Quindi non sono oli nocivi ma non conformi al dichiarato in etichetta e quindi il danno è più che altro monetario.
Il ministro ha dichiarato che saranno fatti più controlli per tutelare i consumatori.