A cavallo dei lontani anni 1609-1610 l’italiano Galileo Galilei aveva completato la sua ultima opera di ingegneria: il Cannocchiale.
Fatto solo di pelle, legno e lenti aveva una lunghezza totale di 980mm con un diametro di 2,2mm e una lunghezza focale di -47.5mm fu il primo cannocchiale per l’osservazione dei corpi celesti.
Il “perspicillum” – così Galileo chiama la sua invenzione – fa scoprire allo scienziato Pisano che il nostro pianeta e gli altri astri sono fatti di una stessa materia comune, non hanno una differenza essenziale come credeva l’astronomia del tempo, secondo cui i corpi celesti del sistema solare sarebbero “incastonati” in una sfera particolare, ognuna di una sostanza diversa.
O ancora scopre che la superficie lunare non è così differente da quella terrestre: con vallate, rocce, montagne delle quali riesce anche a calcolare l’altezza. Fa anche molte altre scoperte come i satelliti di Giove non visibili all’occhio nudo umano.
Galileo Galilei muore il 6 Gennaio 1642 e solo nel 1737 venne autorizzata la sua sepoltura nella chiesa di Santa Croce.