La notizia arriva dall’America e precisamente dagli Stati Uniti.
Uno studente di Boston, ha scaricato e condiviso (p2p), circa 30 brani musicali, ne uno di più ne uno di meno.
Rintracciato nella rete e “spiato” nei movimenti su Internet l’hanno pizzicato e colto sul fatto.
Dopo una sentenza lampo è stato deciso che dovrà risarcire le case discografiche “danneggiate” da questo utente per circa 700 mila dollari.
Un caso simile è già accaduto in precedenza , sempre negli USA dove una donna beccata sul fatto, deve risarcire la cifra record ma anche assurda, di 2 milioni di dollari.
Assurda per il semplice fatto che, d’accordo che non si devono infrangere i diritti d’autore, ma una casalinga adesso dove li trova tutti questi soldi?
Ovviamente sono contrario alla pirateria, anche se devono essere riviste le procedure e i costi di vendita dei cd, film e altro.
Voi che ne pensate?
No Responses